Procrastinare: dal latino procrastinare, composto di pro, “avanti” e crastinare da crastinus, aggettivo di cras, “domani”, con la desinenza – tinus, come in pristino, ecc. Rimandare al domani con lo scopo di temporeggiare o, addirittura, di non fare ciò che si dovrebbe.
Questa parola è uno dei nostri maggiori nemici nella gestione del nostro tempo, nella gestione della nostra quotidianità e nella gestione dei conflitti. Si tratta di non agire, di posporre quello che dobbiamo fare, quando invece è necessario agire per andare avanti e per crescere.
Oggi, più che mai, mi è capitato di pensare a questa parola, vista la realtà che stiamo affrontando. Rimandiamo decisioni da prendere, rimandiamo lo sviluppo, rimandiamo quelle azioni che ci permetterebbero di vivere meglio. Il tutto, condito da una grandissima dose di compromessi.
Forse una delle parole chiavi è “dovere”, se imposto il mio agire in base a doveri, significa che non sono del tutto convinto… Devo farlo e diverso da voglio farlo!
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[…] da parte le buoni abitudini? Troviamo sempre il motivo giusto per non fare una certa cosa, per procrastinare una determinata attività, magari qualcosa che avevamo anche pianificato. Il 2015 è stato un anno […]
[…] To do list. Andiamo a lavorare sulla “classifica” delle cose da fare. A inizio settimana è utile controllare le attività da svolgere creando un elenco; in un secondo momento possiamo dare delle priorità e pianificare la loro realizzazione, seguendo le indicazioni di urgente e importante. L’importante in questo caso è no procrastinare. […]