Fonte: www.lametodologiadei12step.com

A raccontarcelo sono i numeri di studi e ricerche fatte nel corso degli ultimi anni a livello globale che dicono che la maggioranza di progetti non hanno successo. Alcune volte non riescono a partire, altre si fermano durante il percorso o arrivano alla fine con enormi ritardi e pesanti sconfinamenti di spesa o consegnano un output diverso da quello voluto dal cliente o sponsor.

Sono tante le ragioni dalla carenza di pianificazione e comunicazione alla mancanza di leadership e incapacità ad eseguire, tutti punti riconducibili a due filoni; scarse capacità manageriali e mancanza di processi o metodologie da seguire.

Da uno studio fatto recentemente da un’importante società di consulenza su 252 organizzazioni è risultato che il 69% degli insuccessi sono dovuti alla mancanza o a un errato utilizzo e sviluppo di metodologie di project management.

L’insuccesso di un progetto può eliminare una piccola organizzazione e può indebolirne una grande. Questo trend, frustrante e spaventoso, ha fatto crescere il desiderio e la necessità di utilizzare metodologie che aiutino a diminuire il rischio di insuccesso, attraverso attività di training, corsi e certificazioni, fino ad arrivare alla gestione delle attività intorno a progetti e non, e a funzioni standard come il marketing o la finanza ecc.

In un mondo sempre più rapido, l’approccio al project management ha creato benefici facilmente tangibili e misurabili come la velocità nel completamento (elemento critico per esempio per il lancio di un prodotto), l’efficienza nell’esecuzione, che si avvale dello sforzo della pianificazione, riducendo rischi e costi; tutti fattori a favore del risultato che a volte costituiscono la chiave per affrontare la competizione e soddisfare i bisogni del consumatore.

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